Riprendo il concetto della precedente post “Cerchi concentrici: il sasso nello stagno” perché penso che ci sia molto altro da approfondire. In questa sequenza ho pensato all'evento che altera la quiete dello stagno, acqua morta e ferma per eccellenza. Il sasso scagliato nello stagno è il momento dello sconquasso, gradi schizzi d’acqua, che per un istante sembrano voler cambiare l’ordine naturale delle cose, onde che si propagano velocemente pronte a scuotere la superficie e il fondale oscuro. Ma si tratta di un evento improvviso, un fuoco di paglia, un attimo di pura violenza destinato a spegnersi altrettanto velocemente di come si è manifestato. Basta poco e le ultime increspature si acquieteranno e tutto ritornerà all'apparente quiete dell’acqua morta. Il sasso è metafora dell’evento che scuote nel profondo, generando conseguenze drammatiche. Evento che per chi non lo vive (e quindi lo vede dall'alto) altro non è che un increspatura. Nei due dischi laterali (d
Blog nel quale pubblico dal 2011 tutti i lavori artistici di Antonio Ziccarelli, conoscosciuto anche come A5f11 o più di recente #ZiC