Un lavoro con linee più sottili e dettagliate, non è “piatto” come può sembrare dalla foto: le parti più scure in realtà sono opache e bruciate, molto simili allo sgraffio non ricoperto. Questa tecnica è veramente ancora tutta da scoprire, spero di riuscire ad avere i mezzi nei prossimi mesi per continuare a sperimentare. La danza delle gru è enigmatica, penso che sia la metafora per eccellenza della vita: ritornare sui propri passi, legarsi indissolubilmente, migrare e tornare. In realtà l’esecuzione delle figure distrae dal vero significato della danza. Infatti, per Teseo danzare diventa una necessità per uscire dal labirinto di Minosse, e quindi sfuggire alla morte. La sequenza che ho riprodotto riprende il concetto della precedente opera “Maledetta Magna Grecia!”. In sostanza una bella maschera secondo i criteri estetici della massa, unita alla rigida formalità della “società impersonale”* garantiscono,sicuramente per gli “automi” che la vivono, il successo materiale nella vita. Un
Blog nel quale pubblico dal 2011 tutti i lavori artistici di Antonio Ziccarelli, conoscosciuto anche come A5f11 o più di recente #ZiC