Passa ai contenuti principali

Maledetta Magna Grecia!

Maschere e soltanto maschere sembrano affascinare i miei conterranei più di qualsiasi altra cosa. Realizzai le mie prime reinterpretazioni di maschere apotropaiche tanti anni fa, spinto da un semplice desiderio di trovare l’autenticità e le radici di quel che credevo il mio lavoro. 

Oggi penso che siano loro stesse a ritornare nei miei lavori, di tanto in tanto, si manifestano improvvisamente! 

Io penso che queste maschere apotropaiche siano veramente il simbolo più forte dello stereotipo di questa terra. Allora essere ossessionato dal plasmarle mi rende un auto-stereotipo di “calabresità”? Definizione abusata e pericolosa che media e intellettuali utilizzano ad-hoc per distinguerci ancora una volta nel nuovo millennio.


Quasi tutto quello che si legge qui della Calabria, a parte la letteratura dialettale, è rivolto in genere a magnificare una Calabria che non esiste più, e cioè le colonie greche, e Sibari, e Locri. La tendenza è al classico. Il povero bracciante fugge nell’emigrazione, e l’intellettuale fugge nel passato. La retorica si, quella è nazionale. […] La dignità è al sommo di tutti i pensieri, ed è il lato positivo dei calabresi, come è la difficoltà contro cui si può urtare inconsapevolmente, poiché è qualche volta tutto quanto ha l’uomo”. (Corrado Alvaro, Un treno nel Sud, 1958).


L'opera è stata realizzata in Gres ad alta temperatura, 1260°C, in fornace a legna; cristallina base cenere e colorazione in ossido di ferro puro; composta da: tre dischi diametro 15 cm, altezza 3cm.








Opera Disponibile 


Commenti

Post popolari in questo blog

Pietra di luna, mezzaluna, luna crescente, roccia per bonsai... fate voi!

Ho impiegato quattro ore in una calda mattina di luglio per attaccare le scaglie una ad una, sotto l'ombra di un castagno. Pietra di luna NON smaltata di circa 30cm con base ovale con un'altezza di 40cm. Patina e riflessi ottenuti in riduzione a 1280°C naturalmente nella fornace a legna. Per quest'occasione legno di pino!

Serie HAHA HOUSE parte terza: Case viste di lato

   Serie   HAHA HOUSE , si tratta di piccole sculture realizzate nel periodo   "a natale state a casa" .  "Collettivamente, si ritiene la casa, come unico posto veramente sicuro.  Quando le cose vanno male, quando lo stato non c'è, quando fuori nevica.  Ma la casa di chi?" #ZiC Create appositamente come composizioni di tre pezzi complementari tra loro. Colorate con pigmenti naturali, tenui, si presentano lisce al tatto nonostante la texture molto marcata. Le composizioni sono posizionate su un supporto in legno naturale trattato a cera, possono essere appese al muro, oppure poggiate. Inoltre possono essere semplicemente tolte dal supporto essendo indipendenti e stabili a prescindere dal supporto o superficie. La serie completa di completa si compone di 67 composizioni da 3 pezzi ognuna. Tutte le casette portano il timbro, la dicitura a5f11,  la data di realizzazione incise sul retro. Sul supporto invece è indicato il numero della serie con relativa firma dell

Nanban bonsai pot a long study!

Finito lo studio sui "nanban" vanno benissimo cosi!  Da 40 cm a partire dal basso... Impasto particolare ottenuto con l'aggiunta di roccia silana, per avere forti varianze di tonalità come nei vasi per bonsai nanban giapponesi. Naturalmente wood-fired! Nanban bonsai pots with raw clay mixing local clay of my land, to have color variances on the surface. Naturally only wood-fired!

Serie HAHA HOUSE Alcune foto dei "Lavori in corso"

Foto scattate tra dicembre 2020 e febbraio 2021

Vaso per bonsai in semi cascata, levigato verticalmente.

Vaso per bonsai in semi cascata (Han Kengai) misura circa 18,5cm x 18,5cm x 20cm di altezza. La particolarità di questo vaso sta nel fatto che è stato levigato con un sasso in senso verticale, questo procude una texture molto particolare che rende le parti trattate quasi lucide, creando un gioco di luce molto bello sulla superfice sopratutto se bagnato. E' una tecnica primitica che in antichità si usava per cercare di rendere i vasi il più possibile impermeabili ai liquidi che contenevano, solitamente questa tecnica non è usata con l'alta temperatura in quanto bisogna essere molto delicati per evitare crepe durante la cottura, ma in questo caso l'esperimento è riuscito bene, perciò ci riproverò sicuramente. Particolare della levigatura verticale.