Questa prima sequenza, uguale all’ultima per dimensione, rappresenta l’incipit della sequenza immaginaria che porta dalla disperazione e alla rassegnazione. Infatti i visi hanno gli occhi aperti e la bocca deformata dal grido istintivo, spinto dallo choc dalla visione del “peccato”, dal prendere coscienza. Fondamentalmente penso che l’angoscia del vivere quotidiano in contesti difficili, tra mille paure e preoccupazioni, possa generare una forte disperazione, che può indurre a credere di dover scontare peccati mai commessi: «Se siamo qui, sarà forse, per scontare un qualche peccato?».
Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, per fortuna
siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesse volte è una salvezza, ci sono
circostanze in cui moriremmo se non piangessimo. José Saramago, libro Cecità
L'opera è stata realizzata in Gres ad alta temperatura, 1260°C, in fornace a legna; cristallina base cenere e colorazione in ossido di ferro puro; composta da: tre dischi diametro 13 cm, altezza 3cm.
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