Ho pensato di raffigurare un’eclissi stilizzata facendo lo stesso ragionamento dell’opera precedente “la danza delle gru”: quello che vediamo manifestarsi davanti ai nostri occhi talvolta ha più significato sul piano metaforico, che su quello puramente fisico.
L’eclissi porta con se il turbamento della coscienza, perché avviene quello che normalmente non ci si aspetta. Non accade per magia, ci sono sempre indizi, o movimenti nel caso degli astri. È affascinate la perpetua ripetizione dei corpi celesti, che pur restando nelle loro orbite, si “congiungono” e si “oppongono” continuamente tra loro.
Penso che comunque vadano le cose, tra un alba e un tramonto, ci sarà il giorno in cui ci sarà un’eclissi totale: ombra in attesa di coglierci. Ultima sequenza, per il momento, che riprende il concetto della precedente opera “Maledetta Magna Grecia!”.
L’eclissi porta con se il turbamento della coscienza, perché avviene quello che normalmente non ci si aspetta. Non accade per magia, ci sono sempre indizi, o movimenti nel caso degli astri. È affascinate la perpetua ripetizione dei corpi celesti, che pur restando nelle loro orbite, si “congiungono” e si “oppongono” continuamente tra loro.
Penso che comunque vadano le cose, tra un alba e un tramonto, ci sarà il giorno in cui ci sarà un’eclissi totale: ombra in attesa di coglierci. Ultima sequenza, per il momento, che riprende il concetto della precedente opera “Maledetta Magna Grecia!”.
L'opera è stata realizzata in gres ad alta temperatura, 1260°C, in fornace a legna; cristallina base cenere e colorazione in ossido di ferro puro; tre dischi Diametro 15 cm, Altezza 3cm.
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