Ho scelto tre
maschere della tragedia greca dal catalogo di Polluce, che trovo
proprio attuali. Visi nascosti da maschere nate per amplificare uno
stato d’animo, oggi sono sfuggite dai teatri e dalla storia. Una
società che amplifica solo indifferenza, disperazione e apparenza.
Ecco le maschere che propongo, volutamente in questo preciso ordine
partendo da sinistra:
Nella prima ho
tratto ispirazione dalla maschera Mesokouros prosphatos. Una giovane
donna coi capelli non acconciati di media altezza tagliati da poco
tempo, la sua espressione indifferente
contemporaneamente distesa, dura, quasi violenta.
Nella seconda ho
rivisto i tratti della Mesokouros ochrá. Una donna di bel aspetto,
con capelli ben acconciati e morbidi boccoli che contrastano
fortemente con l’espressione contratta e accigliata. La sua bocca
aperta, interrotta tra l’urlo e lo sconcerto.
Infine per la terza
ho cercato la maschera Mélas anér. Un uomo maturo, ma ancora
relativamente giovane, nella pienezza delle sue forze. Barba e
capelli arricciati ordinatamente, con folte sopracciglia, tese e
contratte, a sottolineare l’espressione calma e severa. Con occhi
dilati orbite vuote e fisse, specchio di un anima vuota.
Sperando che questo
lavoro possa essere riprodotto in una “dimensione” diversa,
magari in bassorilievo tra qualche tempo… “Maledetta magna
grecia!”.
L'opera è stata realizzata in gres ad alta temperatura, 1260°C, in fornace a legna; cristallina base cenere e colorazione in ossido di ferro puro; tre dischi Diametro 13 cm, Altezza 3cm.
Opera Disponibile
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